Immagine: Sun Yuan & Peng Yu, If I Died (2013) https://www.artsy.net/artwork/sun-yuan-and-peng-yu-if-i-died    

di Giordano Pariti

“Se muoio, non voglio tornare come una creatura che vive sulla terra. Voglio volare, librarmi sopra la terra in compagnia di gru dalla corona rossa”

Le parole con cui introduco questo breve articolo sono quelle pronunciate dalla madre di Peng Yu prima di morire nella sua camera d’ospedale.

Sun Yuan e Peng Yu sono un duo di artisti cinesi le cui opere hanno da sempre creato grande attenzione e scalpore, ma anche tanto stupore e meraviglia.

If I died è una installazione del 2013 che trae origine dal dialogo tra l’artista e l’anziana madre sul tema della morte, su come ella immaginasse la sua rinascita e reincarnazione.

Tale dialogo è stato filmato e dopo la scomparsa della donna, per onorare i suoi pensieri,  il duo di artisti ha realizzato una grandiosa installazione in cui tutto il suo racconto ha preso forma con una minuziosa e spettacolare messinscena.

Il desiderio della madre di Yu era quello di poter far ritorno sulla terra, dopo la sua morte, attraverso un onirico volo in compagnia di alcuni animali. Gli artisti realizzano in silicone una copia fedele della sua figura mentre si eleva in volo con in una mano una corona di fiori e nell’altra una gigantesca razza al guinzaglio. Intorno a lei numerose specie di bellissimi esemplari di uccelli impagliati ed ancora altre mante giganti colte in una sorta di processione, in cui tutte le creature appaiono placide e armoniose.

Immaginare se stessa in una nuova nascita dai contorni così favolistici, così poco convenzionale rispetto all’ortodossia dei racconti sulla morte a cui siamo abituati, ha permesso a Yuan e Yu di realizzare una installazione straordinariamente magica.

L’anziana donna si libra in volo con una espressione di grande serenità; ha gli occhi chiusi ed è circondata da splendide creature che non hanno più nessuna connessione logica col mondo terreno da cui provengono, ma che in un ipotetico Eden dell’anima volano e avanzano senza una meta, con un profondo senso di pace e di imperturbabile bellezza.

L’installazione non racconta esattamente la morte ma l’immagine che di essa si reifica nella mente di un essere vivente, il desiderio che ognuno di noi si augura di poter realizzare nel futuro del proprio oltre vita, nella possibilità di una nuova metempsicosi.

Non sappiamo esattamente cosa sia o a cosa assomigli il nostro aldilà, né siamo certi della possibilità di far ritorno sulla terra dopo la morte, ma se possiamo immaginare e sperare qualcosa di consolatorio l’installazione di Yuan e Yu ci fornisce un utopico indizio su come i nostri desideri possano trovare, nella pace della nostra morte stessa, una appagante realizzazione.