Mine e ordigni bellici continuano a uccidere o ferire migliaia di persone ogni anno, sostiene l’ONU in occasione della Giornata Mondiale per la Promozione e l’Assistenza all’Azione contro le Mine, 4 Aprile 2008. Tre vittime su quattro sono civili, che azionano questi congegni, a volte anni dopo la fine di un conflitto. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha creato, nel 1997, l’Agenzia ONU per l’Azione contro le Mine (UNMAS), come punto di riferimento nella lotta contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi per un mondo più sicuro in cui anche le vittime di tale contesto siano inserite pienamente all’ interno della società. Quattordici diversi dipartimenti delle Nazioni Unite, agenzie, programmi e fondi forniscono vari servizi in merito e UNMAS aiuta a coordinare i loro sforzi. UNMAS si trova all’interno del Department of Peacekeeping Operations (DPKO).
Significativa è la storia della giovane cambogiana Song Kosal.
Un pomeriggio, a sei anni, la vita di Song Kosal è stata cambiata per sempre. Mentre lavora nelle risaie con la madre, in una tranquilla cittadina sul confine della Thailandia e della Cambogia, cammina su una mina. La gamba destra di Kosal è gravemente ferita, a tal punto da essere amputata. Quando ha 12 anni, con il sostegno del “Jesuit Refugee Service”, Kosal diviene parte attiva nella campagna per la messa al bando delle mine antiuomo in Cambogia. A Vienna, nel 1995, ha parlato con i funzionari del governo riguardo alla Convenzione sulle armi. È stata la prima persona a firmare “il trattato del popolo”, a Ottawa. “A volte sogno che ho di nuovo due gambe e corro liberamente nelle risaie, sentendo l’erba sotto le dita dei piedi“, dice Kosal, la quale ha diffuso il suo messaggio in Spagna, Australia, Giappone, Canada, Stati Uniti, Tailandia, Filippine, Malesia, Mozambico, Marocco, Belgio, Svizzera e Francia. Ha incontrato Capi di stato e dignitari di tutto il mondo, tra cui il re di Cambogia, la regina di Spagna, la regina di Giordania e il Segretario di Stato americano. Ha promosso il movimento “Giovani contro la guerra” e nel 2001 è stata nominata ambasciatore della Gioventù ICBL (Associazione onlus internazionale per la messa al bando delle mine). Come tale, Kosal dà un volto ai tanti giovani sopravvissuti alla morte, ma sconosciuti, che le mine antiuomo avrebbero voluto provocare. Attualmente Song Kosal continua a sensibilizzare l’opinione pubblica di tutto il mondo e a dedicare la sua vita per l’avvento di un mondo definitivamente libero dalle mine antiuomo.
Alessandra Chiaromonte