Mercoledì 9 Ottobre si è tenuto il primo appuntamento dell’VIII edizione della Rassegna

“ Presentazione libri d’ Autore” relativa al progetto culturale Uno Sguardo al Cielo.

Intervistate dal giornalista Stefano Ravaioli, Dina Galli e Francesca Mantovani, con la partecipazione di Francesco Rosetti, anch’egli docente del Master “Tutela, diritti e protezione dei minori”, hanno presentato il volume Lavoro sociale e migrazioni. Il ruolo delle reti dei servizi .

presentazione 9 ottobre 2019

9 ottobre - presentazione

Il testo presenta dei contenuti pregnanti nella nostra società contemporanea. Sappiamo infatti come negli ultimi decenni si siano registrati, nelle nostre coste, tassi sempre più elevati di sbarchi di migranti; questo costituisce un fenomeno assai complesso, che non può essere rappresentato e ricondotto unicamente all’aspetto emergenziale connesso all’organizzazione contingente di interventi di sostegno a persone in oggettiva emergenza umanitaria; dobbiamo esaminare il fenomeno da una prospettiva più ampia, che ci permetta di cogliere le cause e le responsabilità individuali e comunitarie che stanno determinando, nei fatti, un collasso geopolitico che sta facendo emergere le profonde ingiustizie sociali ed economiche che caratterizzano la distribuzione delle risorse e delle opportunità nel nostro pianeta. Oltre a tutto questo, l’arrivo dei migranti ha presentato alle nostre comunità un altro problema contingente: la presenza, reale e concreta, di ciò che, fino a poco tempo fa, consideravamo “gli altri”. Un’alterità lontana, peraltro, impalpabile, quasi non si trattasse di persone reali. Tale presenza ha prodotto nella società reazioni contrapposte, che hanno visto l’alternarsi di atteggiamenti di rifiuto, con il benestare di certune propagande politiche, ed altri di accoglienza. Un’accoglienza che non si basa sul presunto buonismo, tanto condannato da chi è privo di solide argomentazioni sociali, pedagogiche, politiche, ma che si fonda sulla consapevolezza che la solidità e l’elevatezza di una società non può essere misurata solo in base allo sviluppo economico-sociale conseguito ed alle innovazioni prodotte, ma soprattutto in base al suo livello di umanità, della sua capacità di convertire l’hostis in un hospes, il nemico in un ospite: e questo non per rispettare l’Altro, ma per rispettare in primis se stesso, la sua natura fondamentalmente umana. Il lavoro sociale, che si pone l’obiettivo di attivare le risorse presenti nella comunità stessa per guidarla alla presa in carico e risoluzione delle sue specifiche criticità e preoccupazioni, ha il compito di favorire questo passaggio, nella consapevolezza che l’integrazione delle diversità favorisce la coesione sociale e ne promuove le dimensioni valoriali. Il fenomeno migratorio è certamente articolato e complesso, ha richiesto e richiede tuttora un arricchimento delle conoscenze e delle competenze che devono supportare e orientare il lavoro di tutti gli operatori che di lavoro con i migranti si occupano, pensiamo ad esempio al lavoro degli operatori sociali, così come a coloro che lavorano nei centri di prima accoglienza.

Questo   volume si pone l’obiettivo fondamentale di ampliare lo sguardo per capire come un servizio, composto da personale sociale, educativo, sanitario possa attrezzarsi per rispondere adeguatamente, dal punto di vista professionale e umano, ad un’utenza straniera che presenta bisogni diversificati, come diversificate sono le storie portate da ciascuna persona. Ognuno porta modelli culturali profondamente connessi alla propria provenienza geografica, linguistica, religiosa, alla propria storia di persona migrante. Percorsi formativi adeguati possono accompagnare gli operatori nel delicato compito di accogliere ognuna di queste persone e storie, senza cadere nell’illusoria comodità delle generalizzazioni. Senza seguire procedure standardizzate che prescindano dalla necessità di entrare in empatia con chi è portatore di un vissuto spesso doloroso e di un destino pieno di incognite. Senza la pretesa di cambiare ciò che, ad oggi, è ancora molto lontano dal poter essere cambiato, ma con la volontà di rendere umano ciò che in nessuna circostanza possiamo più permettere che venga disumanizzato.

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