“Quando il cielo si fa blu, penso solo a te
 Chissà come stai lassù ogni notte”.

“Ora sei un mio ricordo, Un mio ricordo immaginario, Del fratеllo che vorrei”.

“Tu saresti maggiorenne, Io ormai sono un sedicenne, Vado per i diciassette, Festeggerò da solo un altro compleanno.”

Frasi tratte dal brano del rapper diciottenne Blanco, intitolato Blu Celeste. Non è certo la prima volta che una canzone viene dedicata, più o meno esplicitamente, ad una persona cara scomparsa, come un partner, un figlio o una madre. Non si tratta dunque di un apripista nel campo ma il suo contributo si connota come prezioso nell’ambito della sensibilizzazione al lutto, specialmente fra pari e con un mezzo di grande portata uditiva come la musica.

Assume inoltre un grande impatto, specialmente fra gli adolescenti, se a scriverla e cantarla con toni malinconici ma allo stesso tempo forti, è un loro coetaneo dedicandola ad un “fratello” di cui non si hanno informazioni precise sulla natura del legame ovvero se trattasi di un amico o di un fratellino mai nato. L’unica certezza è che ha animato i sentimenti di un giovane ragazzo come tanti ma con il privilegio: poter essere ascoltato da molti. Ad esempio della grande forza e potere comunicativo si aggiunge il fatto che il 10 settembre, giorno dell’uscita dell’album, di cui fa parte il brano, il giovane ma già famoso artista, si è esibito ai Seat Music Awards, in cui visibilmente commosso ha espresso a tal proposito un importante dedica: “Questo va a tutta le persone, a tutte le persone importanti che ognuno di noi ha perso.

Merita sicuramente un grazie da parte nostra,

Giada Zucchini, collaboratrice del progetto “Uno sguardo al cielo”

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