Mio figlio Stefano era morto da due anni e ancora non riuscivo a rendermene conto. Conducevo la mia nuova vita senza entusiasmo e con tanta apatia. Lavoravo molto da Pasqua a settembre svolgendo due lavori al giorno. Ero molto efficiente e tutti erano contenti di me, ma mi sentivo senz’anima. Durante l’inverno finalmente mi chiudevo in casa e non vedevo nessuno. Vivo lontano dal centro del paese, perciò era facile non vedere mai nessuno. Facevo lunghe passeggiate con il mio cane nella macchia mediterranea e andavo a fare la spesa una volta a settimana, cercando di salutare furtivamente le persone che mi conoscevano.
Un giorno mio figlio Marco mi disse:
“Mamma perché non vai a fare una crociera?”
“No, non mi interessa. Potrei fare un viaggio solo per andare a vedere un gorilla o un orangutan.”
È iniziata così una fase del tutto nuova della mia vita. In questo racconto parlo della mia esperienza di volontaria a Sepilok nel Borneo, poi in Tanzania e infine in Amazzonia, a contatto con gli animali, esperienze meravigliose che hanno cambiato la mia vita e che oggi voglio condividere. Il nostro pianeta e tutto il regno animale hanno bisogno urgente del nostro amore.

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