Affidare i corpi alla madre terra, o dislocarli in cielo tramite l’azione trasformatrice del fuoco: due atti rituali compiuti fin dalla preistoria, così potenti da veicolare credenze, inquietudini e speranze che l’umanità ha elaborato su uno degli aspetti più misteriosi della vita. Questo libro interpreta il destino del corpo. Partendo dal messaggio dei Veda e dalle rappresentazioni del primo cristianesimo, lo analizza nella frattura del materialismo settecentesco, nella nascita di un nuovo rito funebre, nelle illusioni del positivismo. E si conclude con uno sguardo pluridisciplinare che esplora l’esistenza collettiva di una città in guerra; le trasformazioni sociali attraverso la scansione dei riti funebri; la comunicazione del lutto e il moderno occultare ed esibire la morte.