Come si spiega il diabete ai bambini? A rispondere a questo grande interrogativo ci pensa il libro scritto da Chiara Cerri e illustrato da Francesca Collovà, intitolato “Melissa sogna”, edito nel 2022 da Tomolo Edizioni. Il libro nasce dal progetto di due amiche, entrambe insegnanti, accumunate dal desiderio di diffondere una cultura delle buone prassi, in riguardo non solo al tema del diabete giovanile ma anche all’ importanza dello sviluppo nei più piccoli di qualità come la resilienza e il coraggio, utili sia nella fase della crescita che nei momenti difficili della vita.  Attraverso un linguaggio semplice e illustrazioni colorate, è adatto ad una fascia di età che va dalla prima infanzia ai dieci anni e racconta con leggerezza la storia di una bambina di nome Melissa affetta da diabete infantile. Quando si parla di questa patologia si fa riferimento ad una malattia cronica, ovvero curabile ma non guaribile, che rientra fra quelle definite invisibili agli occhi degli altri ma che mettono a dura prova chi le vive, compreso l’intero nucleo familiare. Il diabete di tipo I, insulino- dipendente, richiede ogni giorno attenzione e responsabilità che portano spesso i bambini ad un processo di adultizzazione diventando dei piccoli dottori di se stessi. La peculiarità di questo libro si trova nel ridimensionare la malattia diabetica donando ai bambini il diritto e la liberà di sognare, arginando i limiti e le barriere che questa patologia pone. L’esordio del diabete in età evolutiva genera nei bambini e nei genitori un tumulto di sentimenti di paura, rabbia, ansia e tristezza ed è, quindi, indispensabile accompagnare ed educare sia i bambini che i loro familiari ad una condotta responsabile ma al contempo non privante ed eccessivamente rigida, aiutando a ritrovare quell’equilibrio che è stato bruscamente interrotto dalla diagnosi del diabete ed a riprendere il controllo sulle scelte, che la quotidiana convivenza con esso esige. Il racconto permette ai più piccoli di identificarsi con la protagonista ed esprimere le proprie emozioni e la propria fantasia, incoraggiando il supporto dell’amicizia. Questo processo aiuta il bambino a elaborare e ad integrare una nuova immagine corporea minacciata ed alterata dalla patologia ma, soprattutto, a far emergere e costruire risorse e strumenti utili per fronteggiare una nuova realtà che ha invaso la normalità a cui era abituato.  La malattia cronica induce, infatti, una brusca trasformazione del modo di considerare e trattare il corpo del bambino, dapprima oggetto di tenerezza, poi oggetto dell’introduzione, spesso aggressiva, di farmaci e altri presidi terapeutici. La nuova immagine corporea e le nuove routine richiedono tempo e pazienza per essere accettate poiché anche nel bambino la reazione alla diagnosi è quella di un lutto per la perdita dell’integrità. La comunicazione della diagnosi genera spesso una regressione del bambino e dei genitori, in particolar modo della madre, in un rapporto simbiotico e di disinvestimento verso tutto ciò che ne è esterno.

Il valore aggiunto di “Melissa sogna” è dato dalla sua caratteristica di inclusività, di poter raggiungere tutti; è disponibile, infatti, una versione semplificatacon la Comunicazione Aumentativa Alternativa, che permette una modalità facilitata per bambini molto piccoli, in età prescolare, stranieri o con difficoltà verbali e cognitive, creando un’immediata e facile comprensione utile per rompere il silenzio sul vissuto di questa patologia.

Giada Zucchini, psicologa

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