Parlare di malattie croniche con esordio durante l’infanzia e l’adolescenza richiama alla mente il periodo delicato dello sviluppo durante il quale il gruppo dei pari rappresenta un punto di riferimento ma, allo stesso tempo, può connotarsi come un giudice severo, capace di sentenziare positivamente per l’inclusione del piccolo malato oppure decretarne la sua esclusione. Nel caso di un adolescente affetto da diabete, spesso è presente in lui la volontà di tener nascosta la patologia a tutti e soprattutto ai compagni di classe, motivo per cui i genitori debbono intensificare le proprie attenzioni nell’aiutarlo a superare la vergogna e a non attuare quei comportamenti inevitabilmente associati ad essa (evitamento sociale o condotte atte a nascondere la reale condizione fisica) che potrebbero mettere a rischio la sua salute. Al contempo, alla famiglia, agli insegnanti e agli educatori viene richiesta la massima disponibilità a collaborare per favorire un’effettiva inclusione scolastica e sociale. Tra i libri che si caratterizzano per sensibilizzare e accompagnare il percorso di accettazione della patologia diabetica vi è “Marti e basta”, scritto da Germano Chiaverini, edito nel 2022 daMasciulli Edizioni. Come ben sappiamo, l’intera gamma delle emozioni viene provata in modo amplificato nell’età adolescenziale e ancor di più nei ragazzi/e con una patologia, in questo caso diabetica, e la paura domina su tutte. Attraverso la condivisione del proprio sentire con i pari e con gli adulti, essi possono allentare le maglie dell’isolamento che frequentemente creano intorno a loro e rendere più semplice l’accettazione della propria situazione da parte di sé stessi e degli altri. La protagonista del libro Martina è una ragazzina di undici anni che, come tanti suoi coetanei, è curiosa ed ha molti interessi e uno di questi, insolito per una giovane della sua età, è la medicina che la porta a frequentare un corso di primo soccorso dove scopre di essere affetta da diabete giovanile. Lei, proprio lei che desiderava tanto aiutare gli altri, non avrebbe mai pensato di dover essere la prima ad arrabbiarsi e a litigare con il proprio corpo, con il suo terribile tradimento. Da quel giorno si scatena in lei una grande rabbia seguita da una moltitudine di emozioni, tra le quali emerge, con grande forza, la paura di convivere con il cambiamento ma, soprattutto, di non essere accettata dai compagni. Lei si sente “Martina la diabetica”, “la malata” e, nonostante che i suoi amici più vicini cerchino in tutti i modi di farla sentire a suo agio, è lei stessa a essere la sua principale nemica fino a quando, grazie anche all’aiuto di un compagno di classe, riuscirà a non nascondersi e a parlare apertamente davanti a tutti della sua condizione. E, finalmente, si renderà conto di essere stata proprio lei l’artefice della sua sofferenza nell’avere qualificato se stessa come malata, mentre agli occhi degli amici è rimasta sempre la stessa: semplicemente ‘Marti e basta’”.

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