Fino ad oggi, nella mia personale esperienza, il 100% delle persone che mi ha chiesto la scrittura di un Elogio funebre successivamente ha optato per una lettura pubblica del testo.

Inoltre, il 100% delle persone che ho intervistato a distanza di anni dalla lettura del discorso (interviste fatte nell’ambito della ricerca Bastianoni-Bertaglia di cui ho parlato in questa rubrica nell’articolo del 21 maggio 2024) affermano che è qualcosa che rifarebbero, evitando una lettura per pochi intimi.

Mi sono chiesta più volte perché prevalga sempre la lettura di fronte ad un largo pubblico.

Mi sono data 3 risposte, che posso sintetizzare in 3 parole: emozioni, comprensione, condivisione.

Ed ora, se avrete qualche minuto di pazienza, vorrei spiegarvi meglio cosa intendo.

La forza delle emozioni

Il rito del funerale rappresenta un unicum, una situazione che riesce a radunare insieme individui che non si vedevano da tempo, amici e parenti vicini e lontani, riuniti in un momento di aggregazione ad alto impatto emotivo. Leggere una lettera in un contesto di così grande vicinanza riesce a far sentire le persone più unite, a rafforzare il loro legame, a fondere e al contempo amplificare le emozioni di tutti, avendo effetti positivi sull’emotività dei presenti.

Una comprensione facilitata

La lettura ad alta voce in pubblico, se fatta da una persona non troppo emozionata che utilizzi un tono equilibrato, adeguati cambi di voce e pause nei momenti giusti, non solo riesce a mantenere viva l’attenzione, ma permette anche agli ascoltatori di concentrarsi sui passaggi più importanti e, alla fine, di comprendere meglio l’intero testo.

Il potere della condivisione

Molto spesso chi perde qualcuno prova l’urgenza di urlare “al mondo” quanto era speciale la persona che non c’è più, di far sapere a tutti quali erano le caratteristiche più belle del defunto.

Una lettura pubblica riesce in qualche modo a soddisfare questa esigenza e dà modo ai membri della famiglia o agli amici stretti di raccontare un’ultima volta chi era il defunto, descrivendolo anche a chi non lo conosceva direttamente.

La forza delle emozioni, la facilitazione della comprensione, il potere della condivisione sono dunque tre aspetti così concreti e al contempo collegati all’animo umano che possono dare un sollievo profondo a coloro che ricorrono alla lettura pubblica del discorso per un caro, una forma di espressione che assume un valore prezioso di consolazione in un momento di infinita sofferenza e senso di smarrimento.

Laura Bertaglia, Eulogy writer, celebrante funerali laici e formatrice