Attraverso l’Italia in treno, le ombre degli alberi sui campi pieni di sole. Colline, le cime dolci coperte da paesi dispersi nel cielo. Più lontano i profili delle montagne. Verde. Verde.
Attraverso l’Italia in treno.
Il mondo traballa, il mondo sembra sull’orlo di sbriciolarsi e io ho nostalgia di quello che vedo, nostalgia di questa luce. Nuvole bianche. È come se tutto trasmettesse un lungo addio, una dolorosa bellezza. Il mondo sta tutto in una lacrima. Un canto sottile. Un suono di campane in fondo al mare.

Per strada
Sei mai stato quella persona?
Sei mai stato quell’altra persona?
Soprattutto oggi non ho che domande.
Se, da quando sei nato,
non sei mai stato un’altra persona,
come potrà mai un soffio di vento
osare sfiorare i tuoi capelli?
Stelle
Sul fiume oscuro c’è un ponte,
un ponte da attraversare.
Oltre il fiume attende una collina.
Dal villaggio oltre i monti s’innalza fumo.
In quel villaggio
c’è qualcuno che aspetta.
Che aspetta dopo aver compiuto i doveri quotidiani.
Stelle in cielo,
stelle negli occhi di chi aspetta,
stelle,
stelle.
[Ko Un, da L’isola che canta. Antologia poetica (1991-2002), Trad. a cura di Vincenza D’Urso, Ed. LietoColle]