Giovedì 5 novembre 2015 nell’Aula Magna Drigo dell’Università di Ferrara, si è tenuto il quarto incontro del Ciclo di Conversazioni sul Lutto, iniziativa che appartiene alla IV edizione del progetto culturale Uno Sguardo al Cielo, diretto dalla prof.ssa Paola Bastianoni.
La relatrice, Dr.ssa Marilena Moretti, ha trattato il delicato tema della morte perinatale, ponendo particolare attenzione al ruolo degli operatori socio sanitari nel primissimo periodo di comunicazione e diagnosi di morte e l’iniziale processo di elaborazione del lutto.
La Dr.ssa – psicologa-psicoterapeuta – è dottore di ricerca sulla tematica del lutto in età evolutiva e l’individuazione del grado di adattamento e disadattamento del bambino a seguito della perdita di una figura di riferimento. Attualmente opera in libera professione ed ha un incarico di assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
Nel corso della conversazione, sono stati toccati principalmente quattro aspetti:
- è stato effettuato un breve excursus sul tema della mortalità nel corso del tempo, facendo riferimento ai dati aggiornati nazionali, internazionali ed europei;
- è stata definita la morte perinatale e sono state contestualizzate le caratteristiche di questa tipologia di morte, spesso non vista, negata e misconosciuta;
- focus centrale della conversazioni sono stati la presa in considerazione dei vissuti materni e paterni legati alla morte perinatale ed il ruolo della società che spesso altera ed ostacola il naturale e fisiologico processo di elaborazione del lutto;
- infine, come quarto punto, la relatrice ha enfatizato la necessità di un’integrazione delle competenze socio-sanitarie e psicologiche per offrire ai genitori in lutto una “sufficientemente buona” assistenza ospedaliera nei primi momenti di separazione, perdita, morte ed elaborazione del lutto.La morte perinatale, per quanto fortunatamente poco frequente, risulta a tutti gli effetti una morte come le altre, anche se risulta essere un fenomeno assolutamente minimizzato e sottostimato dai familiari e dal contesto sociale. In questi momenti, quindi, diventa essenziale e di massima importanza il ruolo degli educatori sanitari, che per primi “stanno con” i genitori nei momenti contingenti la morte.Per tali ragioni, diventa fondamentale sia per i genitori che per gli operatori avere/garantire una spazio per accogliere, elaborare e superare la perdita attraverso una serie di elementi fondamentali:
- salvaguardare in reparto un setting adeguato (spazio e tempo) che tenga nella mente le esigenze specifiche della coppia;
- favorire la continuità assisstenziale, attraverso passaggi e rituali conosciuti che permettono alla coppia di essere visti come genitori colpiti da un evento luttuoso;
- informare in maniera adeguata i genitori sui passaggi e sulle diverse possibilità a loro disposizione;
- accompagnare, sostenere e riconoscere le emozioni della coppia, dandone voce;
- rispettare i tempi ed i desideri della coppia genitoriale;
- presentare alla coppia la possibilità di vedere il bambino.Si tratta di creare protocolli (in parte già presenti) che permettano di integrare gli aspetti burocratici del sistema sanitario con gli elementi connessi all’accoglienza e all’ascolto empatico dell’altro.L’incontro è stato accolto con grande interesse da tutti i presenti e numerosa è stata la partecipazione; la serata nel complesso è stata giudicata molto interessata e organizzata bene. Il linguaggio è stato semplice e ben comprensibile da parte dei partecipanti.
Per chi fosse interessato, si allega link per visionare breve sequenza dell’incontro ed i materiali condivisi in sede di conversazione.
https://www.youtube.com/watch?v=0vVrXK3x7AI