Il 20 novembre è stata celebrata la Giornata Mondiale in Memoria delle vittime della strada che è stata adottata – su proposta della nostra Federazione Europea della Vittime della strada (FEVR) – dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione 60/5, il 26 ottobre 2005, da celebrare ogni anno la terza Domenica di novembre. Sei governi in Italia da allora sono passati e nessun atto di recepimento della Risoluzione dell’ONU è stato compiuto .
Nel Piano “Decennio d’Azione 2011-2020 per la sicurezza stradale” – approvato a Washington il 15 marzo 2011 e presentato in tutto il mondo il giorno 11 maggio 2011 da parte di ONU, OMS e circa 100 ONG che hanno contribuito a elaborarlo – è scritto al 5° Pilastro (sono cinque): “Migliorare l’assistenza post-collisione e rafforzare i servizi sanitari per le vittime della strada”.
In Italia 37 Organizzazioni economico-sociali la firmarono.
Il tema deciso quest’anno dai presidenti delle Organizzazioni nazionali di vittime della strada dei Paesi europei aderenti alla FEVR (Federazione Europea Vittime della strada) è: “Azioni di primaria importanza dopo lo scontro stradale: cure mediche, indagini, giustizia”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una Medaglia quale premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica italiana per la WDR 2016 (World Day of Remembrance).
Mercoledì 23 novembre 2016, si è tenuto un consiglio comunale straordinario aperto, nella Sala Rossa del Palazzo di Città, a Torino, interamente dedicato alla WDR 2016. Torino è la prima città al mondo a compiere questo gesto istituzionale forte.
La Giornata non deve essere solo una giornata di commemorazione. Insieme dobbiamo declinare i tre obiettivi di “primaria importanza dopo la collisione stradale: cure mediche, indagini, giustizia”.
Dopo 34 anni è inammissibile che non ci sia ancora una legge per l’assistenza!
Alessandra Chiaromonte