Approvata alla Camera dei deputati, all’unanimità, una legge per la tutela degli orfani di femminicidio., nel lessico giuridico, orfani di crimini domestici. Bambini e bambine, cioè, che hanno perso la madre per mano del padre, a volte assistendo al delitto, e diventando orfani due volte.

La norma, che ora dovrà passare all’esame del Senato, ha l’obiettivo di offrire loro più tutele mediche, legali ed economiche. e inoltre inasprire le pene per gli autori di omicidi compiuti in famiglia.

Il provvedimento introduce strumenti importanti come, tra gli altri, il gratuito patrocinio nel processo penale e nei procedimenti civili, l’assistenza medico-psicologica gratuita fin quando necessario, percorsi agevolati di studio, formazione e inserimento lavorativo e anche la facoltà per gli orfani di poter chiedere con procedura semplificata la modifica del proprio cognome.

Le nuove tutele si applicano ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un’unione civile (anche se cessata) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza; in sostanza, l’omicidio del coniuge del partner civile e del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli.

Si tratta di non chiudere gli occhi dinanzi all’odierno contesto sociale caratterizzato da storie di donne uccise in maggioranza per mano del coniuge o del convivente, figura sinora mai considerata.

Non sono le norme a poter lenire in alcun modo la grande sofferenza che vivono queste ragazze e questi ragazzi definiti “orfani speciali”, però rappresentano un primo passo che può permettere loro di continuare ad andare avanti e metterli nelle condizioni di costruirsi un futuro.

Ora il provvedimento passa all’esame del Senato.

Alessandra Chiaromonte

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