Un lutto in famiglia, di una persona cara. Un dolore a volte insormontabile, senza fine, che sembra non possibile lenire in alcun modo. Una sofferenza che spesso non può nemmeno essere manifestata pubblicamente, ma vissuta attraverso strazio interiore e a distanza. Una perdita che comunque viene sempre vissuta con grave malessere, stati d’ansia, inibizioni e regressioni, disturbi del comportamento. Un momento in cui ci si può trovare soli, impreparati anche solo a dover svolgere le inevitabili incombenze.
Per aiutare le persone colpite da eventi dolorosi e drammatici, nasce dal primo giugno un nuovo servizio sperimentale di consultazione psicoterapeutica ideato, organizzato e coordinato dall’Università di Ferrara e AMSEF e presentato da Paola Bastianoni, Docente di Psicologia dinamica di Unife, Chiara Baiamonte, Psicoterapeuta, Paolo Panizza, Amministratore Unico AMSEF,Stefano Caracciolo, Docente di Psicologia clinica di Unife e Caterina Ferri, Assessore Politiche e Servizi per il lavoro, Formazione professionale, Pari opportunità, Servizi sociali, Politiche abitative e Associazionismo della Provincia di Ferrara.
“Il servizio di consultazione psicoterapeutica è integrato nel progetto “Uno sguardo al cielo” – spiegano i responsabili Paola Bastianoni, Chiara Baiamonte e Paolo Panizza – che ha già presentato alla città un ciclo di conversazioni sui temi relativi all’elaborazione del lutto e una mostra di Giordano Pariti.
Prevediamo una serie di colloqui e consultazione psicoterapeutica con 21 professionisti psicoterapeuti coordinati dall’Università di Ferrara, di cui il primo gratuito per i clienti AMSEF, con lo scopo di offrire non solo un sostegno psicologico e un potenziamento delle capacità relazionali delle persone coinvolte nell’assistenza di fine vita, ma anche l’attivazione di reti di sostegno all’individuo e ai familiari nelle varie fasi della malattia. Dopo il primo colloquio, l’assistito viene indirizzato ad uno specialista competente per ogni singola tipologia di lutto, che lo assisterà nell’arco massimo di dodici sedute, focalizzate sulle emozioni connesse al trauma del lutto. Una iniziativa che ha il merito di valorizzare competenze gia’ presenti nel territorio e che ha anche come obiettivo quello di diventare un ‘modello’ di buone prassi per altre aziende del settore, perché considera le persone come tali e non solo come clienti e che fa della cultura psicologica un servizio rivolto ai cittadini”.
Fonte: http://www.controcampus.it