Mercoledì 6 Novembre si è tenuto il terzo appuntamento dell’ VIII Edizione della Rassegna:

“ Presentazione libri d’ Autore” relativa al progetto culturale Uno Sguardo al Cielo.

Intervistato dal giornalista Stefano Ravaioli, Davide Sisto ha presentato il volume “La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale”

Davide Sisto, giovane filosofo torinese si occupa da tempo del cambiamento determinato dalla cultura digitale nelle modalita’ con le quali l’uomo digitale affronta il rapporto con la morte e con la sua oggettivazione. Partendo dalla distinzione tra vita on line e vita off line , e discutendo sulle conseguenze nell’offline di ciò che avviene nell’ online. Davide Sisto ha introdotto i partecipanti ad una nuova concettualizzazione della vita reale che supera la dicotomia reale/ irreale utilizzata finora per distinguere la vita vera, quella vissuta nelle interazioni dirette della vita quotidiana da quella irreale/fantastica / immaginata prodotta nel mondo digitale attraverso gli interventi quotidiani nei social, negli scambi mail . La ridefinizione di vita reale, attraverso la contrapposizione dicotomica online e offline, ha permesso all’ autore di presentare al pubblico diverse esemplificazioni dei nuovi problemi  etici, giuridici ed esistenziali da affrontare sia in termini personali che familiari, di gruppo e politici. Ne è esempio emblematico il tema del testamento digitale. Come affrontare, in assenza di testamento digitale,  la mole gigantesca di dati  personali presente online postati da esseri umani ora defunti? Chi e come può gestire questi dati?  Una madre di un figlio minorenne suicida che chiede di avere accesso all’ account social del figlio morto per trovare traccia di quella decisione, quale percorso giuridico dovrà intraprendere e quali aspetti dovranno essere valutati dagli organi competenti per consentirle o meno l’ accesso? Una madre di un figlio scomparso precocemente che , avendo accesso all’account del figlio, posta a suo nome,  parlando in prima persona, come potrà affrontare la decisione che quel profilo sarà chiuso? Come inciderà questa decisione sulla sua capacità di elaborare un lutto complicato? Come aiutare gli esseri umani a non incedere nella speranza  illusoria di raggiungere l’eternità affidando al web le proprie parole future, i pensieri destinati al ” dopo di me” in un sito il cui nome rimanda all’ eternità e al fantascientifico progetto di un dialogo tra defunti? E a quale scopo 40.000 iscritti  a questo sito si scambiano messaggi per un dialogo postumo?

Social network, chat, siti web costituiscono il più grande cimitero del mondo. Il territorio on line dominato dalla fantascienza, dalle fiction come Black Mirror, sembra non voler accettare i limiti temporali della vita imposti dalla materialità della nostra condizione di essere viventi a tempo determinato. Sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d’animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con ì nostri cari. Il profilo Facebook che consultiamo compulsivamente più volte al giorno, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale, e i nostri amici potranno continuare a farci gli auguri ogni anno nell’aldilà. E ancora, prosegue Sisto, il web è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare il ricordo e condividere anche l’esperienza privata del lutto: insieme piangiamo i nostri cari, insieme ricordiamo i nostri beniamini. Insieme, in un futuro prossimo ci illuderemo di avere raggiunto l’ immortalità. Queste suggestioni hanno favorito, nell’ incontro con Davide Sisto, la curiosità dei partecipanti di affrontare la lettura di un libro che provoca riflessioni osando dare voce a quesiti più che a risposte che il mondo digitale impone oggi a chi vuole parlare del dialogo tra vita e morte, non rinunciando, ingenuamente, alla dialettica inestinguibile che caratterizza l’esistenza umana oltre l’online e l’ offline.

Guarda il video: