Il trauma specifico delle maternità interrotte, dei nodi che lo compongono e dei modi per “trasformare il veleno in medicina”. Una lettura piena di vita, piena d’amore. Sin da piccole immaginiamo, giocando con le bambole, che avere un figlio sia un fatto naturale. Lo è certamente, ma non sempre, non per tutte. Della maternità si indugia sull’aspetto tenero e meraviglioso, si nasconde volentieri il suo lato oscuro. In realtà ci possono essere momenti molto difficili legati al divenire genitori. Il libro è dedicato alle madri interrotte mentre preparano la culla del loro bambino che non arriverà, e ai padri che diventano trasparenti, come se non fossero coinvolti, mentre sopportano l’inconsolabile dolore delle loro compagne e si occupano silenziosamente delle incombenze pratiche. Le autrici propongono un approfondimento psicologico per iniziare o continuare il processo di elaborazione del lutto e depotenziare l’impatto del trauma. Il lutto pre e perinatale provoca infatti un trauma specifico a cui si riconnettono spesso anche nodi transgenerazionali e difficoltà irrisolte tramandate dai genitori ai figli. Attraverso le testimonianze di queste dolorose esperienze raccontate in prima persona da madri e padri, nel volume si dimostra inoltre come sia possibile trasformare il veleno in medicina.

“Credo che questo libro sia utile per chi ha sperimentato questo lutto, ma anche per chi deve aiutare altri ad affrontarlo. Ogni ginecologo, ostetrica, genetista, psicologo dovrebbe leggerlo per sapere che dopo le nostre diagnosi per quelle coppie inizia un percorso per “trasformare il dolore”… Spero che questa lettura ci insegni che non dobbiamo lasciarli soli e inermi ad affrontare il lutto, che non possiamo fuggire di fronte al loro dolore”. (Dalla Prefazione di Alessandra Kustermann).

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