Ben ritrovate/i. In questo appuntamento troverete dei consigli di lettura e di visione, di libri e film legati al tema del crescere, e quindi anche della morte. L’estate, con il suo tempo anomalo, è spesso un momento di avventure, scoperte, sperimentazioni. In cui a volte scopriamo di essere cambiat*. Di essere diventat* più grandi. 

In questo appuntamento ci concentriamo su narrazioni che vengono così legate dal filo rosso del crescere. Troverete anche molte storie, soprattutto film, fondamentali per gli anni 80/90. Si tratta di romanzi e film che hanno segnato tantissim* bambin* di quel periodo. Quei bambin* sono ora genitori. Così questi film e libri possono essere degli spazi di condivisione, incontro, fruizione comune tra genitori e figlie/i.

Buone letture…e buone visioni!

Crescere e cambiare

 

                                     

Van Allsburg C., Zathura (storia illustrata) – Favreau J., Zathura (film)                                            

Film che nasce dall’omonimo silent book del genio visivo di Chris Van Allsburg. Due fratelli trovano un gioco e, nella noia, lo provano. Ed ecco che all’improvviso la loro casa si trova catapultata nello spazio. Inizia così una lotta per la sopravvivenza che viene complicata dalla sparizione del fratello maggiore. Si mescolano così momenti di paura, avventura, mistero a riflessioni sul senso della vita e delle relazioni.

Sequel di Jumanji, sempre nato da un racconto per illustrazioni di Chris Van Allsburg, questa storia risulta molto più cupa. 

King S., Stand by me, Sperling & Kupfer (romanzo) – Reiner R., Stand by me- Stagione di un ricordo (film)

Davvero un classico che non mi stanco mai di rileggere o rivedere. Il racconto è stato scritto da Stephen King mentre il film ha la regia di Rob Reiner. In entrambi si vive appieno il momento di passaggio tra infanzia e adolescenza. Per i più piccoli, dai 12 anni in su, mi sento di consigliare il film. Dai 14 invece trovo perfetto il romanzo. Entrambi sono sinceri e non fanno sconti al mondo dei grandi. Per cui, adulti, attenzione a voi. Bambine e bambini sanno di cosa si parla. Noi, invece, per ricordarcelo potremmo dover fare uno scavo emotivo.

Spielberg S., ET- L’extra terrestre (film)

Sappiamo che si tratta di un film che tanto ha influenzato l’idea di narrazione per l’infanzia. Ma perché averlo in questo percorso? Perché l’immedesimazione tra noi ed ET è stata per molti un momento di scoperta della finitudine. Perché ci ha fatto scoprire non tanto la rabbia nei confronti degli adulti che non solo non sono perfetti, questo lo sapevamo già, ma il fatto che possono essere pericolosi. Non tanto perché non riescono a capire, fatto che probabilmente da bambin* sapevamo già, ma perché possono non volere bene alle altre persone. Anche a quelle indifese. Fatto questo ben più complesso da accettare.

Non ci resta che accompagnare il fortunato bambin* in questo fondamentale momento di passaggio rassicurandol* con la nostra presenza. 

Donner R., Goonies (film)

La capacità di essere leggeri e complessi allo stesso tempo. Di affrontare l’indicibile senza mai perdere la speranza per il possibile ed il futuro. Potrei continuare ancora, ma si è scritto parecchio su questo film. C’è davvero tanto di possibili forme di preadolescenza in questo film. Per noi, per il tema che indaghiamo, c’è la scoperta della morte, del lasciare a chi ci sarà quando noi saremo morti, del prendersi cura.

Implacabile natura

Boschi, foreste, laghi, montagne, mare possono essere nelle narrazioni uno spazio eletto per scoprire la nostra finitudine. Ecco a voi una breve selezione con cui concludiamo le proposte per questa puntata. Valutate voi se leggerli mentre siete nello stesso ambiente della storia. Non sempre potrebbe essere la soluzione più rassicurante…

Paulsen G., Nelle terre selvagge, Rizzoli

Un racconto densissimo ma, ahinoi, breve. Di quelli che quando hai finito di leggerli controlli se non c’è qualche pagina nascosta ancora da assaporare. Talmente breve che non posso quasi raccontarvi nulla. Immaginate di essere un ragazzin* e di essere sol* in una foresta. Nessuno sa del vostro essere lì. Non ne avete esperienze e competenze pregresse. Si apre così la sfida con la morte. 

Un racconto sincero che non ho trovato mai artificioso o forzato. Da leggere e far leggere. 

Krakauer J., Nelle terre estreme, Rizzoli

Col film Into the wild Sean Penn ha fatto conoscere al mondo la storia di Christopher McCandless. Quella storia è stata raccontata precedentemente nel reportage Nelle terre estreme. Il narratore originario è stato Jon Krakauer, giornalista, alpinista, amante della natura. Una persona con una certa esperienza in materia.  Si dipana così davanti a noi un racconto che ci accompagna a scoprire una storia di Christopher McCandless molto diversa dal film, in cui la natura viene raccontata nella sua sincerità e completezza. 

King S., La bambina che amava Tom Gordon, Mondadori

Di nuovo King. Di nuovo il rapporto con la morte. In questo caso scopriamo la storia di una bambina,Trisha che si perde in un bosco. Una novella Cappuccetto rosso che, proprio come quella dell’albo La bambina e il lupo -Edizioni Topipittori, si troverà a doversela cavare completamente da sola. In questo caso non è il lupo la prova da affrontare, bensì la necessità di trovare la strada per uscire dalla foresta. Per tornare a casa. Ecco servita un’ottima storia di paura da leggere la sera. La scrittura di King non è facilissima per cui mi sento di consigliarlo dai 13 anni in su, consapevoli naturalmente che ogni lettrice/ore è divers*.

Lansdale J. R., L’ultima caccia, Fanucci

Con L’ultima caccia, Lansdale apre un varco per ragazz* nel modo di cui ha scritto tanto per adulti. Stati Uniti, 1933, periodo della Grande depressione. Troviamo in questo racconto lungo, la sfida con la morte attraverso la caccia. Per la precisione la caccia ad un cinghiale considerato maledetto: il Vecchio Satana. Una avventura che diventa rituale di trasformazione e crescita che il nostro protagonista vivrà insieme al proprio migliore amico. Dai 10/11 anni.

Craighead G.J., Julie dei lupi, Salani

Un romanzo atipico e coraggioso. Julie è una ragazza eskimese che viene spedita dal padre a casa di parenti, in quanto lui, dopo aver perso la moglie, non riesce più ad occuparsene. Julie naturalmente non è d’accordo ma deve obbedire. Quello che non sa è che lì lo aspetta un ragazzino che dovrebbe diventare suo marito. Lei non vuole e decide di scappare per raggiungere 

un aeroporto da cui prendere un aereo per incontrare la sua amica di penna. Si apre così un’avventura in cui Julie dovrà affrontare la natura in tutte le sue complessità per poter riuscire a rimanere viva.

Con questo romanzo chiudiamo la proposta per questo secondo appuntamento di consigli di letture e visioni estive. Per chi l’avesse perso, trovate qui il link al primo appuntamento: https://www.unosguardoalcielo.com/consigli-estivi-1-appuntamento/

Emanuele Ortu, esperto in pedagogia della narrazione





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