Gli ospedali di una volta erano costruiti all’interno di parchi, di giardini. Si riteneva, secondo me a ragione, che l’aria salubre la vista degli alberi fosse curativa in sé. Il più grande ospedale di Bologna, il policlinico Sant’Orsola – Malpighi, rammenta chiaramente questa origine. Si può camminare nei vialetti interni, ombrosi, isolati dal traffico circostante, per spostarsi da un reparto all’altro, o cercando l’ambulatorio o la clinica a cui si è diretti. Di questo camminare mi è rimasta un’immagine congelata nella testa, nel cuore: pazienti in pigiama su una scala esterna di ferro, una scala antincendio, che fumano la loro sigaretta. Per consumare il tempo, per trattenere il tempo. Minuti d’aria rubati e poi, quando viene sera, non si torna a casa, si ritorna in reparto a un’altra notte. Con diversi gradi d’incertezza, con diversi gradi di speranza, giorno dopo giorno sigaretta dopo sigaretta. Così anche l’amico che all’epoca andavo a trovare cercava, quando possibile, la sua strada per un balcone, per un’apertura al sole, una scintilla di normalità [gli ospedali moderni non sono così indulgenti: tutti i luoghi dovrebbero avere un’apertura, una possibilità di fuga].
Ogni giorno c’è un esercito su quelle scale, che guarda le foglie dal lato del purgatorio e fuori il mondo a cui provvisoriamente non appartengono più. Mi torna quell’immagine e ci penso. Forza ragazzi! Mettetevi in salvo! A sud! A Sud!
George (II)
Dappertutto gli uccelli parlano
del mio amico George che sta morendo.
Cosa c’entrano gli uccelli con questo?
Nelle loro canzoni fischiate essi dicono: vai al sud
oppure
George, becchettano la sua finestra nel Maine
nella cittadina di Temple,
vai a sud vieni con noi salvati!
c’è ancora tempo.
Ma lui si rifiuta di partire
il dolore l’ha intrappolato
il dolore lo trattiene a casa.
Ma, se lo si aiutasse? Se i bambini
che dopotutto ha immortalato nelle sue storie
dei loro giochi gioiosi coi cavalli
se i bambini potessero aiutare
se Mabel aiutasse
se smettessero di ascoltare il dolore di George
se vedessero gli uccelli
con che sicurezza di sé raccolgono le loro cose del nord
e riuniscono le loro comunità sciamanti per volare
galleggiare veleggiare
verso giorni più lunghi
a sud a sud.
Grace Paley [da Begin Again – Collected Poems, Farrar Straus Giroux Ed. – NY; libera traduzione di M. Bellazzini]