• Autrici, Ellen Duthie e Anna Juan Cantavella
  • Illustratore, Andrea Antinori
  • Casa editrice, Logos – Collana Wonder Ponder
  • Anno pubblicazione, 2024
  • Traduzione, Anna Ronchi

Cosa occorre per leggere Così è la morte?

Sicuramente molta curiosità e disponibilità a far cadere preconcetti, pregiudizi, timori adulti rispetto al tema morte e infanzia.

Questo perché il libro è frutto di un processo di lunga ricerca che ha portato le autrici, Ellen Duthie e Anna Juan Cantavella, a poter dare voce a tante reali e concrete curiosità delle bambine e dei bambini sulla morte. Uno dei tabù, insieme al sesso ed al piacere, che sembra terrorizzare di più l’attuale mondo adulto.

Nel leggere questo libro sconsiglio vivamente di chiedersi cosa sia. Un manuale? Un albo illustrato? Un saggio? È tutto ciò e anche altro. Ma la domanda non sarebbe utile. È un libro, con il suo infinito potenziale. Da leggere, su cui soffermarsi, da condividere e da cui partire per chiacchierare tanto con coetanei che con bambine/i. Personalmente ho semplicemente preso in mano Così è la morte e l’ho letto. A piccoli pezzi, in quanto ho trovato necessario soffermarmi e confrontarmi sui passaggi che in quel momento mi colpivano di più. Sicuramente è un libro capace di parlare al personale del singolo lettore/trice. Perché ognuno ha il proprio specifico rapporto con la vita, e quindi anche con la morte. E la vita e la co-protagonista che ci accompagna in questa esperienza narrativa

Il libro è suddiviso in capitoli. Ogni capitolo ha per titolo una domanda posta dalle bambine/i e raccolta negli incontri con le classi/gruppi. Per ognuna troviamo la risposta data dalle autrici.

La forma e la cifra stilistica con cui vengono date le risposte è particolarmente interessante. Raramente propone delle posizioni dogmatiche. Invoglia, suggerisce, invece, verso una propria ricerca. Non siamo davanti ad un tentativo di elusione, bensì alla consapevolezza dell’importanza della ricerca personale. Non mancano naturalmente le risposte precise alle curiosità tecniche: “Come se ne va la pelle? o “Come si fanno le lapidi?”. O curiosità socio-culturali come “Perché in India e Pakistan vestono i morti di bianco? o “Perché si dice riposi in pace e non riposi in allegria?”.

Tutte le domande trovano, quando possibile, una risposta scientificamente chiara e precisa. Quando questo non può essere fatto la risposta prende un tono che spinge, rassicurando, alla ricerca delle proprie personali risposte.

Domande come “La morte fa paura? “Che senso ha la vita se dobbiamo morire?”; “ Cosa c’è dopo la morte?”.

Questa volontà di aprire, anziché chiudere, è evidente anche dal lavoro proposto ad Andrea Antinori. Gli è stato chiesto, come viene spiegato con maggior completezza nel libro stesso, di essere un terzo autore. E sappiamo bene come l’illustrazione possa avere la capacità, quantomeno alcune forme…, di proporre spazi di co-costruzione di immaginari che chiamano la lettrice/ore ad un forte lavoro di significazione.

Ennesima espressione di una volontà di non aver paura di pensare le bambine e i bambini come persone capaci di indagare e cercare le proprie risposte alla grande domanda della vita.

Insieme, a volte. Con fiducia, sempre.

Ultime due informazioni a latere.

Così è la morte fa parte della collana editoriale Wonder Ponder, un progetto di Filosofia illustrata per tutte le età. Un progetto particolarmente coraggioso e interessante. Qui, il sito per poter approfondire: https://www.wonderponderonline.com/homepageitalian.

Se siete curiose/i di sentire direttamente le autrici le troverete a Cagliari, ad ottobre, al festival di letteratura Tuttestorie.

Emanuele Ortu, esperto in pedagogia della narrazione

Tags: