“…ma forse tutto questo è stato amore della vita, o paura… Avevo iniziato a scrivere questa storia sperando di capire perchè: avevo iniziato pensando che tutto quello che era successo l’avevamo voluto io e Massimo, che ci eravamo cercati in quel piccolo spazio di tempo che ci era stato concesso e che l’avevamo vissuto così intensamente e così felici di viverlo, come un regalo che ci era stato dato e non come qualcosa che ci era stato tolto…”Questo piccolo diario non vuole essere un romanzo di grido, anzi, non vuole proprio gridare niente! Solo sussurrare una storia a chi vuole ascoltare, a chi ha ancora qualcuno da ricordare, a qualche Cyrano innamorato dei suoi sogni, a chi è ancora convinto che la vita valga la pena di essere vissuta, soprattutto per quelli che avrebbero voluto e non hanno potuto.

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