Il 25 Gennaio alle ore 10.30 presso il Museo Ebraico di Bologna (MEB, Via Valdonica1/5) è stata inaugurata la mostra dal titolo “A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita”.
In occasione del Giorno della Memoria, il Museo Ebraico propone una mostra, aperta fino all’8 marzo 2015, sul tema dell’educazione scolastica durante il ventennio fascista.
L’esposizione, in linea con la prospettiva politica dell’epoca, punta l’attenzione sulla scuola e sulla funzione del processo educativo durante i fascismo.
La riforma scolastica mirava a costruire l’identità del “vero uomo fascista” attraverso anche la persecuzione antisemita attuata con sistemi e processi educativi molto evidenti.
Con l’obiettivo di rigenerare la società così come espresso dal regime, la letteratura per l’infanzia e giovanile subì profonde trasformazioni: accanto allo stereotipo dell’indigeno delle colonie si diffuse l’immagine stereotipica dell’ebreo avido, infido, ed astuto.
Durante l’epoca fascista, la cultura della superiorità e della purezza della razza viene diffusa ampiamente e veicolata nell’editoria scolastica, per diffondere – quanto prima possibile – il seme del razzismo, attraverso linguaggio educativo e pedagogico.
Si creano bene presto, fino dalla tenera età, convinzioni e credenze di matrice razziale, siano esse nei confronti dell’ebreo, del nero, del diverso e di chi non apparteneva alla razza ariana.
La mostra bibliografica-documentaria a cura di Pamela Girogi, Giovanna Lambroni e Vincenza Maugeri pone l’attenzione sull’importanza del processo educativo nella formazione dell’individuo.