Regia: Giuseppe Ferrara
Genere: Drammatico
Tipologia: Vittime della mafia
Interpreti: Giancarlo Giannini, Michele Placido, Massimo Bonetti, Anna Bonaiuto, Gianni Musy
Origine: Italia
Anno: 1993
Trama: Il Giudice Giovanni Falcone, nel corso di un decennio, dall’81 al ’92, svolge la sua missione contro lo strapotere della mafia. All’inizio, in quanto collaboratore del Giudice Rocco Chinnici, sulla scia dell’uccisione del Generale Dalla Chiesa, Falcone ipotizzò l’esistenza di un “terzo livello” della famigerata “Cupola”, ed un progetto che prevedeva radicate collusioni tra i boss mafiosi (i Corleonesi, i Greco, i Riina ed altri) con importanti uomini politici. Ucciso Chinnici, Falcone continua la sua pericolosa indagine, collabora con altri Magistrati tra cui Paolo Borsellino e Ninni Cassarà e interroga i grandi pentiti: Buscetta emigrato in america, Calderone, Mannoia, Contorno. In Sicilia continuano gli assassinii. Dopo il maxi processo alla mafia, il pool antimafia viene smantellato e a capo del Tribunale palermitano è destinato il Giudice Meli. Poi Falcone viene destinato a prestare servizio al Ministero, quale Direttore generale per gli affari penali. Non è tanto una promozione, quanto piuttosto un modo per liberarsi in loco di un uomo diventato scomodo e pericoloso per tutti i poteri coalizzatisi contro la sua azione tenace. Falcone rimane pressoché isolato, lo sostengono solo Paolo Borsellino ed il suo nuovo capo Caponnetto. Infine sull’autostrada di Capaci il giudice Falcone, Francesca e gli agenti di scorta, vengono uccisi con una esplosione accuratamente preparata, preceduta a seguita da puntuali telefonate. Seguirà a suo tempo un’altra esplosione, in cui perderà la vita anche Paolo Borsellino.
Recensione: Narra la storia vera del giudice Giovanni Falcone, i suoi ultimi anni di lavoro, della lotta contro la mafia, che lo porterà a perdere la vita nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992. Nel film si assiste a tutti gli elementi più importanti della sua attività, dall’uccisione dei boss Bontate e Inzerillo alla seconda guerra di mafia, dall’assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa fino alla collaborazione con Rocco Chinnici. Si intravede anche la Cupola mafiosa, la morte di Ninni Cassarà (commissario della polizia giudiziaria di Palermo, collaboratore di Falcone), gli interrogatori dei pentiti, tra cui quello condotto verso Tommaso Buscetta, che rivelò diversi segreti di Cosa nostra ma non tutti, e lo smantellamento del gruppo e l’incarico al ministero di Grazia e Giustizia come direttore generale per gli affari penali ed infine la strage di Capaci e quella di via d’Amelio, in cui perde la vita il collega ed amico Paolo Borsellino.