Regia: Francis Ford Coppola
Genere: Drammatico, poliziesco
Tipologia: Vittime della mafia
Interpreti: Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, John Cazale, Richard S. Castellano, Gianni Russo, Talia Shire, Diane Keaton
Origine: USA
Anno: 1972
Trama: Il film è ambientato a New York in pieno dopoguerra, tra la fine degli anni 1940 e la prima metà degli anni 1950. Il protagonista è don Vito Corleone, capo di una famiglia mafiosa divenuta col tempo una delle più potenti organizzazioni criminali della Grande Mela, grazie al rispetto e all’onorabilità ottenute dal patriarca e dai figli coinvolti nelle attività malavitose. Quando don Vito rimane vittima di un attentato da parte di un boss rivale, il figlio Michael Corleone comincia l’ascesa nell’impero criminale della famiglia, fino a diventare il nuovo “padrino”.
Recensione: Vito Corleone, emigrato bambino dalla Sicilia negli Usa, è diventato un grande “padrino”, ossia il capo di un’importante famiglia mafiosa. Ci si rivolge a lui come a un personaggio di grandissimo rilievo: nelle prime sequenze don Vito riceve gente come in una vera e propria udienza, gli chiedono favori e lui decide se farli o meno. I favori consistono nel punire, o addirittura uccidere qualcuno, nell’ottenere un certo appalto o lavoro. Corleone ha tre figli, Michael (Pacino), Sonny (Caan), Fredo (Cazale). Quando il vecchio viene gravemente ferito in un attentato, è Michael, eroe di guerra e avvocato, che il patriarca avrebbe voluto tener lontano dagli affari, ad affrontare la situazione. Uccide il responsabile dell’attentato e il poliziotto complice, poi fugge in Sicilia. Quando ritorna diventa il capo indiscusso e introduce sistemi più moderni ed efficaci. A poco a poco diventa tutt’uno col suo ruolo. Nel frattempo si è sposato e ha avuto figli che comunque non lo hanno distolto dall'”altra” famiglia. Il film si chiude col massacro, ordinato da Michael, di tutti i suoi rivali, mentre il nuovo padrino assiste in chiesa al battesimo di uno dei suoi figli.
Distribuito il 15 marzo 1972 in anteprima mondiale. La sceneggiatura, scritta da Coppola e Mario Puzo, è liberamente ispirata al romanzo omonimo scritto dallo stesso Puzo. Il Padrino fu acclamato dal pubblico in tutto il mondo e ottenne un forte impatto culturale. Alla sua uscita negli Stati Uniti il film incassò 135 milioni di dollari, frantumando il record del kolossal Via col vento. La pellicola fece riemergere la Paramount Pictures da una difficile situazione economica, oltre a ridare linfa alla carriera di Marlon Brando, e consacrò il regista Francis Ford Coppola e il cast composto da Al Pacino, Robert Duvall e James Caan. Il film fu premiato con tre premi Oscar, su 10 nomination totali: miglior film a Albert S. Ruddy, miglior attore protagonista a Marlon Brando, che rifiutò di ritirare durante la cerimonia in segno di protesta contro le ingiustizie verso le minoranze, soprattutto i nativi americani e miglior sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo. Insieme al suo seguito è considerato una pietra miliare della storia del cinema. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al terzo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al secondo posto. Lo stesso istituto lo ha inserito al primo posto nella categoria gangster. È al secondo posto anche nella classifica dell’Internet Movie Database, mentre la rivista Empire, sia nella lista del 2008 che in quella del 2017, lo considera come il film più bello di tutti i tempi, al primo posto in un elenco di cinquecento. Il padrino ebbe due seguiti: Il padrino – Parte II nel 1974 e Il padrino – Parte III nel 1990.