Interpreti: Ayoub Ahmadi, Amaneh Ekhtiar-dini, Madi Ekhtiar-dini
Origine: Iran, Francia
Anno: 2000
Trama: Nel Kurdistan iraniano, una famiglia di cinque orfani (tra fratelli e sorelle) vivono in condizioni di estrema povertà. Una grave patologia ha bloccato la crescita di Madi, il fratello minore, che, se non viene operato urgentemente, rischia di morire. Per raccogliere l’ingente somma di denaro necessaria all’operazione la sorella accetta di sposare un iracheno disposto a pagare l’intervento ma mentre attraversano il confine la mamma dello sposo non accetta di farsi carico del ragazzo malato, lo rifiuta e gli offre come indennizzo un cavallo. Tutti i fratelli continueranno a prendersi cura di Madi con affetto e coraggio.
Recensione: È un film dolente quello del primo regista curdo iraniano che giunge a realizzare un lungometraggio. C’è l’attenzione all’inquadratura (mutuata da Kiarostami di cui è stato assistente), ma anche la passione per il dolore dei più deboli. Anche quando si tratta di animali. Perché il titolo si riferisce al fatto che i contrabbandieri, per far resistere i cavalli al freddo e alla fatica, aggiungono alcol alla biada. E se le dosi sono sbagliate i cavalli si ubriacano soffrendo molto.