Anticipiamo oggi la giornata della memoria che, come tutti sappiamo, ci ricorda ogni 27 Gennaio il dramma dell’ olocausto. Quest’ anno è a Milano ad ospitare la mostra storica ‘Schedati, perseguitati e sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo’ al Palazzo di Giustizia di Milano. La mostra è visitabile gratuitamente fino al 16 febbraio presso la sede del Tribunale di Milano e questa collocazione ha un profondo significato etico e morale, ovvero restituire giustizia a chi è stato perseguitato ingiustamente.
La mostra è partita nel gennaio 2014 nel Parlamento tedesco a Berlino per proseguire nel mondo, in città come Vienna, Londra, Osaka, Toronto e città del Capo con oltre 340mila visitatori: è stata ideata dalla società tedesca di psichiatria, psicoterapia e psicosomatica con la Fondazione Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa e la Fondazione topografia del terrore di Berlino, arrivando in Italia lo scorso anno. è stata a Roma, Bolzano, Trento, Collegno e Cagliari grazie all’adattamento realizzato dal ‘Network europeo per la ricerca e la formazione in psichiatria psicodinamica’ arricchita di una sezione curata dalla Sip sulla condizione dei malati psichiatrici ai tempi del fascismo e delle leggi razziali.
Tra il 1939 e il 1945 più di 200mila persone ricoverate in ospedali psichiatrici tedeschi furono assassinate perché ritenute un inutile peso. Anche la società italiana di psichiatria sostenne posizioni razziste e appoggiò le leggi razziali. In Italia, infatti, tra il 1943 e la fine della guerra, si verificarono ripetuti episodi di “prelevamento” dei pazienti ebrei dagli ospedali psichiatrici per essere portati in campi di concentramento e uccisi. Per molto tempo fu steso un velo di silenzio su queste persecuzioni. La mostra è organizzata in due sezioni: quella tedesca ripercorre le tappe della persecuzione dei malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo, mentre la sezione italiana a cura della Sip, denominata “Malati, manicomi e psichiatri in Italia – dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale”, illustra la condizione dei malati psichiatrici ai tempi del fascismo e delle leggi razziali grazie a testimonianze e reperti storici per restituire alle persone colpite quella individualità che gli autori dei crimini volevano cancellare.
Legata alla mostra una importante iniziativa che coinvolge gli studenti. “Per sensibilizzare le giovani generazioni”, afferma Annelore Homberg, presidente Netforpp Europa, “Netforpp ha lanciato il progetto Memory against Inhumanity cofinanziato dall’Unione Europea. Partendo dai contenuti della mostra, gli studenti liceali di quattro paesi europei hanno prodotto dei cortometraggi che saranno presentati in occasione dell’evento conclusivo, che avrà luogo il 28 gennaio 2019 nell’Auditorium G. Martinottidell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Al più votato sui social network sarà conferito il Mai più Global Award. Ringrazio, inoltre, il Goethe-Institut Mailand che ha organizzato, fino a fine gennaio 2019, workshop per studenti e docenti delle Scuole Superiori della Lombardia sui temi della mostra”.
Fonte: Redattore Sociale