Dall’inizio della pandemia sono proliferati consigli su come ingannare il tempo, su come occuparlo, nel modo più intelligente e nel modo più frivolo. Come se, così facendo, potessimo dimenticare, non pensare all’idea di essere obbligati a restare in casa. E così abbiamo pulito sul pulito, preparato cibo per un reggimento, fatto cose che, magari, di per sè stesse, non avevano nemmeno una grande utilità. Se non quella di non farci pensare. Chi inganna chi allora? Siamo noi ad ingannare il tempo oppure è il tempo ad ingannare noi? E’ così fondamentale rendere questo tempo a tutti i costi produttivo? Oppure anche solo darsi il tempo per riflettere, per assaporare qualcosa che veramente desideriamo può essere uno stimolo anche per cominciare ad apprezzare questa quarantena, negli aspetti di positività e rinascita che può portare?

Monica Betti

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