• Autore, David Almond
  • Illustratore, Levi Pinfold
  • Casa editrice, Orecchio acerbo
  • Anno edizione, 2018
  • Traduzione, Damiano Abeni

So che nel proporre questo albo sono di parte. Adoro le illustrazioni di Levi Pinfold. Quando a suo tempo ho visto il libro l’ho comprato, come altri suoi, senza neanche leggere la quarta o chiedere informazioni alla mia libraia di fiducia. È una questione di pelle, di preferenze, per cui altamente soggettiva. 

Passato del tempo sono riuscito a leggerlo, Ed eccomi qui a scriverne in questi approfondimenti sul tema del ricordo. Sarà un articolo breve perché è una storia da guardare. E da ascoltare, ma di questo ne parlo alla fine. Il testo di Almond, nella traduzione di Damiano Abeni, è essenziale e misurato. Apre uno scorcio personale, quasi intimo, nella storia grazie al dialogo tra padre e figlia che contestualizza le illustrazioni. Crea cioè un’ossatura in cui la carne delle immagini si innestano. 

La storia inizia in quel momento sospeso, quel varco, tra notte e giorno. Padre e figlia. Lei con il violino. Lui con una lunga storia da raccontare e camminare insieme a lei. E noi osserviamo e origliamo loro due.

 

Inizia così il lavoro di Pinfold nel dare forma a dei ricordi che devono riuscire a mantenere lo sguardo soggettivo ed al contempo parlare di un avvenimento collettivo realmente accaduto tra il 1970 e 80 nel Northumberland settentrionale quando è stata costruita la diga che sbarra la Kielder Valley. Dieci anni in cui l’acqua è lentamente salita sino a far scomparire villaggi, case, un tratto di ferrovia, una vegetazione antica e meravigliosa.

I due autori ci accompagnano così nel saluto finale che padre e figlia decidono di offrire al proprio mondo. Vediamo prendere forma persone, avvenimenti, luoghi che non ci saranno più.

Il rituale è affidato alla musica ed alla danza, in uno scambio che è di generazioni che in questa arte hanno trovato una forma di condivisione del presente e del passato.  

Vi è poi un passaggio inaspettato nel finale, che non vi svelo. Mi ha disturbato. E questo non è necessariamente negativo per me. Non capisco se è una scelta accondiscendente o è data dalla capacità di saper accettare il cambiamento a cui non ci si può, forse, opporre. A voi la lettura.

In chiusura dell’albo ci sono alcune informazioni sulla genesi di questo libro. Seguendole ho deciso di leggerlo avendo come ambientazione musicale le canzoni di Kathryn Tickell.

L’abbinamento è stato particolarmente interessante.

Buona lettura, visione e ascolto.

Tutte le Illustrazioni sono tratte da “La Diga”, David Almond – Levi Pinfold, Orecchio acerbo editore.

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