“I più piccoli sono perfettamente in grado di comprendere quanto sta accadendo in questi giorni dopo gli attacchi jihadisti. Perché conoscono le categorie di bene e male e hanno bisogno, come gli adulti, di capire” (Tahar Ben Jelloun)
Come spiego quanto successo a mio figlio? Ce lo chiediamo in tanti, soprattutto in questi ultimissimomesi davanti alle immagini di Parigi.
Come rassicurare un bambino spaventato? Come guidarlo a capire?
Qualche giorno dopo la strage di Parigi la rivista francese per bambini “Astrapi” aveva pubblicato uno speciale, scaricabile gratuitamente, per aiutare i genitori a parlare degli attentati di venerdì sera. Due pagine per bambini a partire dai 7 anni, rivolto a genitori, insegnanti ed educatori.
A seguito della strage numerosissimi gli interventi e gli articoli giornalistici che hanno ripreso l’importanza ed il bisogno di coinvolgere i bambini nel processo di comprensione degli eventi offrendo loro la possibilità di parlare e condividere con le persone di riferimento paure, dubbi, timori e preoccupazioni al fine di garantire al minore un contesto di accoglienza e di rassicurazione.
i bambini disegnano la guerra16 novembre 2015 -Il coraggio di dire la verità ai ragazzi- Il corriere della Sera
16 novembre 2015 -La strage di parigi come dirlo ai bambini- La stampa
17 novembre 2015 -Strage di Parigi il racconto dell’Istituto italiano- La repubblica
In Italia, Alberto Pellai (medico e psicoterapeuta infantile) scrive:
“No, figlio mio non so spiegarti perché a Parigi la follia fanatica di pochi uomini ha spento la vita di centinaia di persone che stavano ascoltando un concerto oppure che erano a cena al ristorante con gli amici. Hai ragione quando dici che le immagini della Tivu e le parole della radio ti mettono tanta paura. E no, io non posso assicurarti che a noi non succederà mai, che la nostra vita resterà indenne da tutto questo. Però, io e te possiamo fare subito qualcosa per rendere il mondo un posto bello in cui vivere. Possiamo abbracciarci, così i nostri cuori che battono, l’uno contro l’altro, faranno capire alla nostra mente che non siamo soli. Che io e te possiamo contare l’uno sull’altro quando qualcosa ci spaventa. E sappi che io non sarò mai stanco di regalarti la forza protettiva del mio abbraccio”.