Da molto tempo ormai lavoro a contatto con persone che hanno subìto un lutto e si trovano a dovere affrontare periodi di grande sconforto e demotivazione.
Chiarisco subito che, pur avendo affrontato svariati esami universitari in ambito psicologico, non sono una psicologa.
Sento però che i tanti anni di esperienza nel prendere per mano persone che stanno soffrendo per una perdita mi hanno fatto notare alcune similitudini nei comportamenti dei dolenti, facendomi riflettere su alcune buone pratiche da utilizzare quando la tristezza rischia di prendere il sopravvento.
Ho soprannominato questi cinque consigli “Le cinque P della ripresa interiore”, e mi fa molto piacere spiegarli uno ad uno, in modo che possano diventare per chi legge un piccolo prontuario da tenere in tasca e da estrarre nei periodi duri.
Punti positivi
Quando si è giù di corda si pensa di non valere, di non meritare più di essere felici.
Il mio consiglio vivissimo, invece, è di metterti a tavolino con te stesso e di riflettere su ciò che ti rende unico.
Tutti noi abbiamo dei punti di forza: ti sei mai chiesto quali sono i tuoi? Quali sono i tuoi doni, le cose che ti rendono unico e che senti di sapere fare bene?
Annotali su un foglio e cerca con cura le parole migliori per descriverti: ti farà bene.
Priorità
Se hai la sensazione che le tue giornate non abbiano più significato è giunto il momento di prendere la situazione in mano e di ribaltare il punto di vista: stai dedicando il tuo tempo a cose e persone cui tieni davvero?
Chiediti a cosa, a chi dedichi il tuo tempo, scriviti le risposte e subito dopo chiediti se queste persone e questi progetti in cui sei impegnato ti soddisfano: troppo spesso siamo su strade che non ci appartengono e facciamo solo fatica ad ammetterlo. Forse è giunto il momento di dedicare più tempo alle attività e alle persone che ti fanno stare bene: non rimandare.
Progetto
La parola “progetto” nella sua etimologia è legata all’azione del “gettarsi avanti”. Quando qualcuno inizia una nuova attività progettuale non può stare fermo, non può restare ancorato al passato. E, credimi, questo è quello che ti serve se voltarti indietro continua a farti soffrire. Un progetto, anche piccolo, ma personale e realistico, ti darà forza ed entusiasmo. Questo non significherà dimenticare, solo ritrovare speranza ed energia.
Persone
Tratta il prossimo con premura e, se puoi, prenditi cura di altre persone: sentirti utile per qualcuno darà un significato nuovo a tutto e ridarà un senso alle tue giornate.
Ricorda, inoltre, di non sottovalutare mai nessuno e di ascoltare gli altri più che puoi: a volte le idee migliori possono venire da chiacchierate fatte con persone molto diverse da noi, da cui inaspettatamente possiamo farci ispirare.
Pensa che tutto ha una fine
Sì, hai letto bene: ricorda sempre che presto o tardi morirai. La mia può sembrare una provocazione ma non lo è: il pensiero che la vita è un viaggio breve inizialmente ti provocherà ansia, ma poi ti aiuterà a dare il giusto peso a tutte le cose che ti accadono.
Ecco, queste sono le mie cinque indicazioni principali per iniziare il tuo cammino di rinascita.
Per ognuna ti sarà utilissima la scrittura.
Vedrai che …
scrivere in un diario i tuoi punti positivi,
annotare le tue priorità,
selezionare dei progetti e delle date entro le quali realizzare i primi passi,
appuntare i nomi di chi ami di più,
mettere nero su bianco delle frasi belle da dir loro… o semplicemente a te stesso,
ti terranno impegnato e ti faranno aprire il cuore in un modo bello e inatteso, facendoti scoprire cose dentro te che non pensavi ci fossero.
Buona ripresa, buon cammino
Laura Bertaglia, Eulogy writer, celebrante funerali laici e formatrice