Nel suo libro ‘Metti le ali. Dalla perdita alla rinascita.’ Rosy Genna ci racconta come la dolorosa perdita del marito (seguita a poca distanza da quella del padre) si sia trasformata in una rinascita personale attraverso l’amore per se stessa, per il marito, per la figlia e per la vita in generale. Quando il marito paracadutista muore durante un lancio, l’autrice si ritrova a dover affrontare le proprie paure, quelle paure che il marito affrontava ogni volta che si lanciava e che voleva, attraverso un progetto didattico, aiutare a far superare alle persone. La tragica morte però interrompe non solo questo progetto, ma tutto il progetto di vita e di famiglia che insieme stavano costruendo. Quando a Rosy viene comunicata la notizia lei ha una sorta di rifiuto, sarà proprio la piccola figlia a metterla davanti alla realtà. Nonostante la tenera età di 2 anni e mezzo la bambina capisce subito cosa è successo e che il padre non tornerà più, e mentre la madre non sa come darle la notizia, lei sta già elaborando il suo lutto. Mentre l’autrice tergiversa perché per prima non sa come affrontare il momento, la figlia con una semplice domanda ‘Ma chi è quello lì nella foto del matrimonio?’ le dà quella forza per cominciare ad elaborare ciò che è successo, cominciando con l’essere sincera proprio verso la figlia perché non si deve dimenticare del padre. Qui ha inizio il suo percorso di rinascita, perché come lei stessa dice: ‘ Ci dobbiamo concentrare sulla vita.’ Decide quindi di mettere le ALI, ovvero Analizza la sua situazione per trovare una soluzione soprattutto alle problematiche della vita quotidiana, decide di Liberare le emozioni perché non vanno represse ma affrontate ed infine decide di Intraprendere nuove cose per dare un senso alla nuova vita, infatti decide di portare a termine il progetto didattico del marito. Per poter fare tutto questo risulta fondamentale non aver paura di stare male e imparare a riamarsi perché nel lutto si perde l’amore per se stessi ed è fondamentale ritrovarlo. L’amore ritrovato servirà a ristabilire un rapporto con la persona persa che da quel momento continuerà a vivere dentro di noi.
Nella foto: la prof.ssa Paola Bastianoni direttrice scientifica del progetto uno sguardo al cielo e l’ autrice Rosy Genna