La sigla E.E. di sicuro sulle prime non dice nulla, tuttavia se la sviluppiamo in Eluana Englaro ci torna subito alla mente la ragazza che, in seguito a un incidente stradale, rimase 17 anni e 22 giorni in stato vegetativo permanente prima di essere lasciata morire. Servì una lunga battaglia, intrapresa dal padre Beppino Englaro per far rispettare la scelta della figlia. Proprio lui sarà l’ospite d’onore, giovedì 2 ottobre nell’Aula Drigo del Dipartimento di studi umanistici di via Paradiso 2, dello spettacolo teatrale “Questione di vita e di morte. Veglia per E.E.” di e con Luca Radaelli. L’iniziativa è organizzata da Comune, Amsef e Università ed è il primo appuntamento del programma “Uno sguardo al cielo”, giunto al terzo anno. «Incontri che affrontano il tema del lutto – ricorda l’assessore Chiara Sapigni -, molto delicato e faticoso, ma se percorso assieme può portare frutti positivi». In passato il progetto ideato dalla psicologa Paola Bastianoni aveva scelto mezzi come conferenze, la presentazioni di libri o il cinema, sempre con buona partecipazione di pubblico; ora tocca all’arte teatrale. “Il teatro deve svegliare le coscienze, è un linguaggio straordinario che influisce sulla memoria emotiva”, spiega Daniele Seragnoli di Unife. “Amsef – dice l’amministratore unico Paolo Panizza – è un’azienda a carattere pubblico e tra i suoi doveri rientra certamente anche la responsabilità sociale”. Radaelli, direttore della compagnia Teatro Invito dal 1989, accompagnato da musica e canto di Marco Belcastro monologa ripercorrendo Dante, Shakespeare e Sofocle; propone “una veglia, laica, anche per chi non ha avuto questa possibilità: oltre alla mera osservanza dei riti, l’umano sentire impone cura e rispetto per chi muore, conforto e consolazione per chi rimane”. Lo spettacolo (inizio ore 20) è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei 200 posti disponibili. Prenotazioni tramite mail indirizzata a: conversazionilutto@unife.it. Fabio Terminali

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