Regia: Terrence Malick
Genere: Drammatico, Surreale
Interpreti: Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain, Hunter McCracken, Laramie Epper, Tye Sheridan, Fiona Shaw, Kari Matchett, Joanna Going, Jackson Hurst, Kimberly Whalen, Crystal Montecon, Tamara Jolaine, Dustin Allen, Jennifer Sipes
Origine: USA, Italia
Anno: 2011
Trama: L’albero della vita, ovvero: il senso che ognuno di noi dà alla vita, alla morte, al successo, all’amore, alla natura, all’origine, alla grazia. E’ questo il nucleo del racconto di una famiglia cattolica del Texas degli anni cinquanta, colpita dalla prematura scomparsa del loro figlio diciannovenne.
Recensione: Il tema fondamentale del film, all’interno del quale il regista texano utilizzaa voce fuori campo, diventata un suo segno distintivo, è la ricerca del senso della vita. Esso viene affrontato giustapponendo immagini e riprese di accadimenti dello spazio (pianeti, stelle e galassie), scenari naturali incontaminati dall’uomo (deserti, oceani, vulcani persino l’evoluzione della terra primigenia e i dinosauri, che Dio avrebbe fatto estinguere per fare posto all’amato uomo), ricostruzioni dell'”infinitamente piccolo” (immagini al microscopio elettronico di movimenti cellulari) e le vicende della famiglia protagonista. Altro tema evidente del film è il complesso di Edipo, atteso il legame quasi simbiotico di Jack con la madre e il contrasto, che si spinge fino a sognarne la morte, con il padre. Le due figure rappresentano nella mente di Jack i due poli ideali della Educazione, tra la vita secondo Natura (simboleggiata dal padre) e la Grazia (rappresentata della madre). Il primo modello è quello della lotta per la sopravvivenza, il secondo quello dell’Amore disinteressato. La madre insegna a vivere ogni momento della vita quotidiana e a coglierlo nella sua bellezza e unicità. Il padre vuol far capire ai figli che le maniere forti sono l’unica soluzione per andare avanti in un mondo cattivo, dove fatalità e morte regnano sovrane. Tra i due poli il film cerca costantemente una difficile riconciliazione, che viene alla fine collocata nella prevalenza della seconda: il Padre ammette a Jack di aver sempre sbagliato nella sua vita a disprezzare la Bellezza, sedotto dalla ricerca della soddisfazione di gratificazioni materiali, desiderando essere amato perché uomo importante, invece che vivere lo Splendore. Il film si conclude con la riconciliazione non solo di Jack con la lezione del padre e della madre e la elaborazione del lutto per la morte del fratello, ma anche con la armonizzazione di Natura e Tecnologia, simboleggiate dalle tre immagini finaliin sequenza dei girasoli nel silenzio, delle vetrate dei grattacieli di Houston che riflettono un cielo puro e delle nubi e in un ponte, che idealmente conduce verso il tramonto.