Regia: Krzysztof Kieslowski
Genere: Drammatico
Interpreti: Juliette Binoche, Emmanuelle Riva, Julie Delpy, Zbigniew Zamachowski
Origine: Francia, Polonia, Svizzera, Gran Bretagna
Anno: 1993
Trama: Patrice e la sua piccola figlia Anna restano vittime di un terribile incidente stradale. Jolie rimasta completamente sola cerca di annientare ogni ricordo della sua vita familiare passata eliminando ogni traccia che possa far rivivere la presenza dei suoi cari. Dopo un fallito tentativo di suicidio, si convince che solo la cancellazione totale del passato potrà farle superare il lutto che la divora, ma in realtà sarà la forza di una vita che comincia a offrile la possibilità di una nuova esistenza.
Recensione: Visivamente il regista utilizza molte tecniche per rappresentare il senso di perdita e il conflitto interiore di Julie. Quando Julie guarda i funerali della figlia e del marito dal suo letto di ospedale, l’ombra scura del suo dito carezza la piccola bara sullo schermo. Una volta fuori dall’ospedale va più volte a nuotare in una piscina deserta e quasi al buio e ogni volta che il dolore la sovrasta, cerca nell’acqua di scacciare le memorie. Per cinque volte la scena si oscura brevemente. Accade nel patio della sua camera di ospedale, quando la giornalista la saluta, quando nel ristorante il ragazzo vuole restituirle la catenina perduta nell’incidente, quando la vicina Lucille in piscina le chiede se sta piangendo e infine quando Olivier le chiede che cosa farà dopo aver scoperto l’esistenza dell’amante del marito. In questo modo si evidenzia il ritiro in sé stessa di Julie ogni volta che le si chiede di decidere se entrare in relazione con gli altri. La chiave per comprendere la storia è il significato del suo colore, che Kieślowski ha detto non dover essere associato alla libertà intesa in senso politico o sociale, ma come libertà della vita stessa. Come gli altri film della trilogia, il film allude spesso al colore del suo titolo: oltre a filtri blu e luci blu, molti piccoli oggetti sono spesso di questo colore. La luce azzurrastra rappresenta il passato di Julie e la avvolge diverse volte nel corso del film, accompagnata dal tema musicale intorno al quale il film ruota. Le parole di questo tema sono prese dalla prima lettera ai Corinzi di San Paolo, che suggerisce i mezzi attraverso i quali Julie risorgerà per tornare alle terre dei viventi.